Sogni e obiettivi nel Trading

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Nella mia esperienza, sono ormai più di dieci anni che bazzico nel trading, e cinque nei quali collaboro con Arduino in HereForex anche a livello formativo, ho riscontrato come la maggior parte delle persone che si approcciano al trading, spesso anche per via delle pubblicità con le quali arrivano a conoscere questa bellissima e affascinante attività, in fase iniziale (e non solo…) la associano ad un modo facile e veloce per far soldi, magari tanti soldi, senza praticamente sforzo e fatica.

Ecco questo credo sia il modo migliore per dare una definizione di “sogno” nell’ambito del trading.

Se andiamo a ricercare sul dizionario il significato del termine sogno, troviamo la seguente definizione: speranza o desiderio vano e inconsistente.

Già da questa definizione possiamo intuire come chi approccia il trading spinto dalla realizzazione del proprio sogno di arricchirsi senza sforzo abbia in realtà un desiderio vano e inconsistente.

Troppo semplice dare la colpa, o per meglio dirla, scaricare la responsabilità sulle pubblicità ingannevoli (anche se tali sono, purtroppo), piuttosto che sui broker più o meno truffaldini, o sulle “mani forti” che sembra siano a perenne caccia dei nostri stop-loss, oppure sulla tecnica che sulla carta era infallibile, ma che all’atto pratico si rivela molto spesso quantomeno errante o ancora sul trader-formatore che non ci ha affatto insegnato nulla, eccetera eccetera….

In realtà, dovremmo tutti giungere sin dall’inizio alla semplice conclusione che non esiste nessun tipo di attività umana dove chiunque, senza la benché minima esperienza e per giunta senza sforzi si possa anche solo immaginare di avere dei risultati positivi, figuriamoci arricchirsi: per giunta in un’attività, come quella del trading, dove proprio la semplicità di aprire “l’attività” rappresenta uno dei suoi aspetti più pericolosi e che rendono altissime le probabilità di fallimento.

Infatti, come dicono quelle pubblicità, per diventare trader basta pochissimo: un pc, una connessione, e pochissimi euro da mettere sul conto di un broker che in molti casi ci fornisce assistenza nell’ambito formativo; ecco, complimenti adesso hai realizzato il tuo sogno di libertà ed indipendenza, ora sei un trader!  

Ma razionalmente, e tornando con i piedi per terra, veramente possiamo pensare di NON FALLIRE in un’attività in cui abbiamo zero competenze e zero esperienza, e che queste ci possano essere insegnate velocemente nel mentre iniziamo a muoverne i primi passi?

Basterebbe solo pensare al fatto che, chiunque di noi voglia avviare una qualsiasi attività commerciale dà per scontato che per farlo in maniera profittevole deve averne le competenze e magari anche l’esperienza di quel settore, oltre che possedere o procurarsi fondi per l’investimento iniziale, in molti casi, anche molto importanti; anzi più sono importanti tali investimenti, più dobbiamo essere certi che il nostro livello di competenza in quel settore sia molto alto, per ridurre il rischio del fallimento.

E, nonostante questo buonsenso, comunque non c’è garanzia di risultato.

Invece, quando arriviamo nel trading, molti il buonsenso lo parcheggiano, spinti, almeno all’inizio, dallo stesso spirito di un giocatore del casinò e dicendosi “io ci provo con un piccolo capitale e mal che vada perdo solo quello” e quindi senza competenza né esperienza si buttano.

Qualcuno molla subito, altri si incaponiscono ed iniziano il valzer della “ricerca della formula magica” che gli assicuri successo e danaro.   

Ma forse è solo più comoda l’illusione del sogno che la triste realtà dei fatti.

Quindi, starete giungendo alla conclusione che è impossibile diventare un trader senza la certezza del fallimento.

E qualcuno si starà facendo la fatidica domanda: Ma possibile che non ci sia un modo per diventare un trader che guadagna sui mercati?

La risposta è assolutamente sì!

Ma c’è una condizione: trasformare il sogno in obiettivo!

A questo punto, qualcuno penserà che non ci sia poi tanta differenza tra sogno e obiettivo, anzi qualcun altro pensa che siano addirittura sinonimi; in realtà c’è una differenza, e anche molto sostanziale.

Come già spiegai in un webinar di qualche tempo fa, clicca qui per vedere il VIDEO, la differenza tra sogno e obiettivo sta nel piano d’azione che metterò in atto per raggiungere quel determinato traguardo; quindi, in mancanza di un piano d’azione e della sua messa in atto, non si può parlare di obiettivo ma solo di sogno, quindi di un desiderio vano ed inconsistente.

Se è vero che per diventare un “trader” bastano quelle semplici cose dette prima, e continuare a sognare, per diventare un trader profittevole abbiamo la necessità di trasformare il sogno in obiettivo e quindi stabilire ed attuare un piano d’azione efficace che ci porti a raggiungerlo.

Per chi di voi avrà la pazienza e la voglia di continuare a leggere, provo a descrivervi la mia idea di piano d’azione adatto a chi vuole diventare un trader professionale e, magari, anche profittevole.

Intanto, come in ogni attività imprenditoriale che ci apprestiamo ad intraprendere, dobbiamo partire dalla valutazione delle risorse:

  • Competenze
  • Esperienza
  • Investimento iniziale

Ma procediamo con calma: se ci accorgiamo che la nostra competenza e la nostra esperienza sono prossime allo zero, o comunque non soddisfacenti, il nostro primo micro-obiettivo deve necessariamente essere quello di acquisire tali competenze e colmare il gap.

In questa fase è molto dannoso aprire conti ed operare: sappiate che è solo una perdita di tempo e danaro, e inoltre ci defocalizza e ci allontana decisamente dal nostro macro-obiettivo (diventare un trader profittevole non un semplice trader!).

In base alla valutazione delle risorse quindi, il piano d’azione di un trader alle prime armi, ma anche di uno che non ancora è profittevole, è il seguente:

  1. Acquisizione delle competenze
  2. Acquisizione dell’esperienza

Per entrambi abbiamo almeno due modalità per acquisirle:

uno può essere quello AUTODIDATTA: si tratta di agire per tentativi, cercando di imparare e raccogliendo informazioni sparse qua e la, ascoltando tutti (o comunque molti) che ti dicono cose diverse senza una programmazione; vediamo che questa modalità molto spesso ha un grande effetto negativo: confusione.

l’altra modalità è quella di trovare qualcuno che ci insegni il mestiere: questo può essere sicuramente un modo più efficace per raggiungere il nostro primo obiettivo, per cui il primo passo da fare è scegliere il mentore che ci deve accompagnare e guidare nell’acquisizione delle competenze attraverso la sua esperienza.

In questa fase risulta, quindi, fondamentale la scelta di colui che ci dovrà insegnare: chiunque può notare che, soprattutto negli ultimi anni, l’offerta formativa si è molto allargata e ci sono parecchi presunti trader-formatori che ci tempestano con le loro pubblicità molto allettanti, dove ci spiegano come loro si siano più o meno arricchiti facilmente e magari a bordo di macchine da sogno.

Personalmente vi consiglio, invece, di scegliere il vostro maestro in base a caratteristiche meno enfatiche ma più vicine al senso di equilibrio e comunque al vostro modo di essere: di solito, difficilmente una persona umile e semplice ci prenderà in giro facendoci illudere; dovremmo tutti giungere alla conclusione che forse il vero maestro non è colui che ci mostra come fare facilmente i soldi (eventualmente questo sia possibile), ma colui che ci supporta nel vostro percorso di crescita professionale e personale.

C’è inoltre da dire che quando si parla di acquisire le competenze non si intende solo ed esclusivamente delle competenze tecniche, bensì di tutte le competenze necessarie a diventare dei trader efficaci, e quindi:

Competenze tecniche                             Tecnica operativa

Competenze gestionali                           Money & Risk Management

Competenze auto-gestionali                 Aspetto mentale

Non c’è una competenza più importante di un’altra, ma dobbiamo partire dal presupposto che in tutti e tre gli ambiti dobbiamo certamente ampliare il nostro bagaglio di conoscenze.

Devo dire che ho notato come la maggior parte dei trader con cui mi sono interfacciato in questi anni, sono molto presi e alcuni di loro è veramente preparato sulla parte tecnica, ma comunque fa fatica e ha risultati altalenanti.

Infatti, si può eccellere a livello tecnico, ma se non si gestisce bene il rischio difficilmente si può essere profittevoli. Allo stesso tempo, anche se si è molto bravi a livello tecnico e nel contempo si sa gestire bene il rischio, e quindi il proprio capitale, ma non si sanno gestire le emozioni e tanti altri aspetti di sé stessi, anche in questo caso alla lunga non ci saranno grandi possibilità di riuscita.

Ed infine, anche, se siamo dei profondi conoscitori di noi stessi e siamo in pieno autocontrollo, questo non ci garantisce affatto la riuscita se deficitiamo in uno o più degli altri aspetti.

Il primo obiettivo di qualsiasi persona che voglia diventare un trader profittevole sta quindi nell’acquisire il MINDSET Efficace, il che significa avere piena padronanza di tutti gli aspetti, sia tecnici che gestionali ma anche autogestionali.

Alla luce di quelle che sono le mie conoscenze e la mia esperienza personale acquisita in questi anni, è molto difficile, se non impossibile, prescindere da questo.

Devo, inoltre, dire che in assoluto l’aspetto più disatteso e soprattutto più sottovalutato e, il più delle volte, ignorato è proprio quello mentale; questo accade per almeno due ragioni:

prima di tutto a livello attitudinale, siamo abituati sin da piccoli a dare più importanza ad aspetti tecnici che di autoconsapevolezza; pensiamo a come è strutturata la scuola, dove ci insegnano i “cosa” più che i “come” e soprattutto dove ci insegnano tantissime cose certamente importanti, tralasciando colpevolmente l’osservazione interna. Alla fine, diventiamo ottimi conoscitori delle più svariate discipline, ma sconosciamo quasi totalmente noi stessi e quello che avviene all’interno del nostro centro operativo, ossia il cervello.

In secondo luogo, ma non meno importante e strettamente collegato al primo, c’è poi l’aspetto che cercare il modo di capire come entrare a mercato, e quindi come fare soldi, è di gran lunga più affascinante e appagante a livello di piacere nell’immediato, che non il cercare di capire quali siano, per esempio, i processi mentali che ci spingono a prendere decisioni, anche se queste sono poi quelle che in effetti determinano i nostri risultati.

Questo lo noto quotidianamente, anche se devo dire che, negli ultimi anni e almeno le persone che ci seguono, hanno man mano consapevolizzato l’importanza di questo aspetto, che forse per i più non è molto accattivante (e per qualcuno anche noioso), ma che resta in ogni caso estremamente determinante.

Mi sento di aggiungere, però che, come è successo al sottoscritto, chiunque inizia a rivolgere la propria attenzione a tali dinamiche interiori, molto spesso ne rimane folgorato ed affascinato, oltre ogni aspettativa, per cui alla fine si riesce a ricavare piacere anche dal cercare di capirsi esattamente come dal cercare di entrare a mercato.

Tra l’altro, questo articolo lo scrivo proprio di ritorno da uno degli eventi di approfondimento, dedicato nello specifico alla gestione emotiva, che si è tenuto come sempre dal vivo a Bologna, e che periodicamente teniamo proprio perché abbiamo notato che, chi inizia un percorso di crescita in autoconsapevolezza e poi lo mette in pratica, riesce a migliorare il proprio trading, anzi a mio avviso pone le basi per iniziare a farlo seriamente. Vi metto un breve stralcio video dell’evento.     

Per quanto ci riguarda, parlo di HereForex, da sempre ma soprattutto negli ultimi anni, abbiamo curato e cercato di trasmettere un approccio professionale e serio al trading, senza illudere nessuno, nella massima trasparenza, strutturando una serie di strumenti formativi che tengono conto di tutti gli aspetti che ho citato, e che cercano di dare un supporto sia teorico che pratico a chi vuole, altrettanto seriamente, imparare tale approccio, con uno stile equilibrato e senza fronzoli, sapendo che c’è molto da lavorare, ma che è possibile farcela, in quanto alcuni lo hanno già fatto.

Ebbene, quando prima vi parlavo di valutazione di risorse, e tra queste includevo anche l’investimento iniziale, mi riferivo alla valutazione che fatta soprattutto in ottica di acquisizione delle competenze e dell’esperienza necessarie a trasformare il sogno in obiettivo.

In partenza, va stabilito un budget da dedicare alla propria formazione; purtroppo, parecchi si buttano a capofitto ad aprire (e bruciare…) conti, oppure al massimo si iscrivono a servizi segnali e similari, pensando di risparmiare tempo e denaro, quando in realtà stanno sperperando entrambi, a discapito del loro obiettivo.

Al contrario, chiunque capisce che tali risorse è preferibile “investirle” nella propria formazione, magari attraverso dei percorsi formativi che ti insegnino a trovare la tua strada e a crearti il tuo metodo fondato su competenza ed esperienza, allora veramente costui sta iniziando a trasformare il proprio sogno in obiettivo.

Quindi non basta provare ad essere un trader consapevole per esserlo, ma dobbiamo “programmare” il nostro percorso per diventarlo, e anche se qualcuno finora ha sbagliato strada, non vuol dire che non possa raddrizzare il proprio cammino.

A questo punto qualcuno potrebbe pensare che iscrivendosi ad un percorso formativo serio e professionale sia sufficiente a garantirgli il successo: assolutamente no, ma è sicuramente un buon punto di partenza verso il proprio obiettivo.

Credo che sia abbastanza scontato che vada profuso il massimo dell’impegno e del focus sul cercare di far fruttare al meglio il proprio investimento in formazione, in quanto se riusciamo ad apprendere appieno ciò che ci viene insegnato, è chiaro che il costo iniziale della formazione lo avremo trasformato in un investimento di medio-lungo termine nella nostra attività di trading.

Va anche considerato che, nessuno diventa avvocato semplicemente iscrivendosi alla facoltà di legge, se poi non studia e non si prepara adeguatamente fino a laurearsi; per giunta, nemmeno l’aver acquisito il titolo di avvocato ne garantisce il successo nella professione, ma è abbastanza difficile che una persona, che si sia impegnata tanto nello studio, che non abbia trascurato alcun aspetto delle competenze necessarie e che nel frattempo abbia fatto anche una fase di esperienza sul campo, alla fine non riesca a diventare un buon avvocato e, per tornare a noi, un buon trader.   

Resta a voi la scelta se continuare a sognare di essere un trader o iniziare a lavorare seriamente per diventarlo.

Stay Focused!  

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